Wikimedia e la sua comunità: volontariato e indipendenza (di Camelia Boban)

 

Simbolo della comunità per Wikipedia 20

Sul motivo di questo modo di fare così poco accogliente dei wikipediani italiani (che conosco meglio, anche se non sono gli unici a comportarsi in questo modo), noto un certo dualismo. Lo si può riassumere nelle espressioni "chi te lo fa fare?" e "in fondo siamo solo volontari". Vale a dire: non si può pretendere troppo da noi. È un ragionamento tipico di molti wikimediani, quando partecipano a eventi, edit-a-thon, comitati, board degli affiliati, giurie e simili, ma è ancora più diffuso tra i wikipediani puri e tra gli admin, che sono gli utenti con maggiori responsabilità.

Da un lato, essere admin conferisce sicuramente un senso di potere sugli altri, un potere che magari ti manca in altri contesti, nella vita reale, e che può farti sentire di essere "qualcuno" almeno all'interno di un determinato gruppo. Dall'altro lato, però, il ruolo è volontario, quindi vorresti partecipare solo quando ne hai tempo e voglia. Avere degli obblighi pesa. Partecipare alle discussioni è nella natura del wikipediano, ma rispondere in modo gentile alle domande che ti vengono poste fa tanto "assistenza clienti". Perciò spesso non prestano attenzione a ciò che viene chiesto e confondono mele con pere.

Per quanto riguarda i rapporti dei capitoli e affiliati Wikimedia con la comunità, è emblematica questa domanda: "Ma può cambiare Wikimedia Italia? Come può cambiare?" Nessuno però si chiede se possa cambiare la comunità e come possa farlo, perché nessuno di quelli che si arrogano il diritto di parlare a nome della comunità percepisce di avere una qualche responsabilità a riguardo. Wikimedia Italia, come associazione, organizzazione non-profit e affiliato WMF, ha poche colpe. Fa quello che deve - e che devono fare gli affiliati -, anzi forse fa meno di quello che dovrebbe fare come affiliato. Nei limiti del suo ruolo di supervisione, dovrebbe vigilare che venga rispettato l'UCoC. Ma lo fa davvero? No. Perché non lo può esigere come entità, può solo augurarsi che ogni socio sia rispettoso delle regole a livello individuale. Ma gli admin si considerano prima di tutto admin di Wikipedia (dove vige la narrazione "non abbiamo problemi, da noi queste cose non succedono, qui va tutto bene") e solo in seconda battuta soci WMIT. Perché i progetti e la comunità sono nati prima, dal basso, e solo in seguito è arrivata questa sovrastruttura burocratica, WMIT, che in qualche modo sembra trarre vantaggio dal loro lavoro con corsi, collaborazioni, donazioni, ecc., e che non è percepita come necessaria. Una burocrazia che inoltre, come se non bastasse, si aspetta dai wikipediani che siano gentili e disponibili con i nuovi arrivati.

E parlando dei limiti al suo intervento, questo è il problema principale di tutti gli organi Wikimedia (WMF, affiliati, comitati ecc.): hanno dei margini di azione molto ristretti. È un dualismo simile a quello che vivono molti di noi: vorremmo che i problemi venissero affrontati apertamente e risolti, ma allo stesso tempo non vogliamo che WMF intervenga troppo, per paura che prenda troppo spazio. Perché ci sono in gioco due principi fondamentali, gli unici che potrebbero minare il sistema Wikipedia/Wikimedia: il volontariato e l'indipendenza della comunità. Entrambi sono valori molto sentiti sia dalla parte "politica" del movimento (che preferirei chiamare "amministrativa", anche se viene definita politica in modo dispregiativo - cioè WMF, il BoT e gli affiliati) sia dagli utenti. Vale per qualsiasi affiliato, soprattutto se capitolo nazionale Wikimedia.

Intaccare l'indipendenza della comunità, ad esempio facendo pressioni sugli admin per prevenire determinate condotte, senza che vi sia una violazione palese delle regole del sito o della comunità internazionale (come l'UCoC, di cui comunque è difficile ottenere l'applicazione in caso di abuso e che spesso viene visto come una imposizione, in quanto "ripetizione" alquanto inutile del quarto pilastro), equivarrebbe a un'interferenza esterna. Ciò aprirebbe la strada anche ad altre pressioni, come quelle di politici scontenti delle loro pagine Wikipedia o di stati che vietano l'accesso all'enciclopedia nei loro territori. Wikipedia è libera di essere copiata ed è libera da interferenze (sia nei contenuti, sia nel modo in cui la comunità si organizza e prende decisioni al suo interno) in base al terzo pilastro. La comunità lo sa bene e gioca con questo principio, consapevole che WMF può intervenire solo fino a un certo punto. Da fuori, questa dinamica non è facile da capire, perché si tende a paragonare Wikipedia ad altri colossi IT come Google o Facebook, dove i dirigenti hanno pieno controllo sui contenuti.

Anche sul fronte del volontariato, la creazione di affiliati e l'aumento del lavoro di advocacy, di partnership, l'organizzazione di eventi e corsi, ecc., hanno portato a quella che viene chiamata la "professionalizzazione" di figure che prima erano volontarie. C'è molta resistenza tra i volontari all'idea che qualcuno possa essere pagato per attività nel movimento. I volontari non capiscono che, a parte lo staff, questi compensi di solito sono un rimborso spese (connessione Internet, assistenza per i figli, ecc.) e non riguardano i contenuti in sé, ma tutto ciò l'organizzatore deve fare in aggiunta.

Per esempio, organizzare un evento, contest o edit-a-thon implica una serie di attività che richiedono tempo, impegno, capacità e preparazione. Non basta creare la pagina su wiki o la lista di voci da scrivere (con un controllo preventivo sull'enciclopedicità per evitare cancellazioni), né invitare utenti tramite messaggi sulle loro pagine di discussione. Bisogna anche fare richieste di Central Notice, contattare giurie, preparare campagne su tool come Dashboard o Fountain, inviare email, fare richieste di grant per premi, acquistare e distribuire gadget per posta (persino all'estero). Se l'evento è in presenza, si devono trovare location, catering e altro. È un lavoro immenso, e anche se è previsto un compenso, si tratta di due lire che non ripagano realmente lo sforzo. A volte viene chiesto di fare lavori aggiuntivi, come ripulire dataset per partnership con enti che vogliono aprire i propri dati a Wikidata o per liste di monumenti legate a campagne e app come WLM. Anche qui, ci sono persone che fanno bene questo lavoro retribuito, altre meno. Le critiche spesso nascono dal fatto che lo stesso lavoro potrebbe essere svolto meglio dai volontari, ma si tratta di una questione che attiene alla fiducia riposta nell'incaricato. Non escludo che possano verificarsi favoritismi o errori di valutazione, quando si privilegia l'autorevolezza di un utente nella comunità rispetto alle sue reali competenze.

In conclusione, quel gruppo ristretto e dominante di circa una ventina di admin non sembra abbracciare davvero la missione "Immagina un mondo in cui ognuno possa avere libero accesso a tutto il patrimonio della conoscenza umana". Sebbene siano convinti di farlo, in realtà distorcono e riducono il motto e l'etica wikipediana, selezionando solo le parti che confermano le loro convinzioni e assecondano la loro indole. In un mondo ideale, la comunità dovrebbe essere in grado di risolvere i propri problemi internamente, senza bisogno di interventi da parte di affiliati, WMF e simili. Al momento, però, la comunità italiana appare ostaggio di un gruppo misto di utenti che agiscono con prepotenza tendente al bullismo, poca empatia e disinteresse verso l'aspetto sociale, che è comunque una parte essenziale di Wikipedia.

Commenti

  1. "Al momento, però, la comunità italiana appare ostaggio di un gruppo misto di utenti che agiscono con prepotenza tendente al bullismo"

    Condivido e purtroppo le conseguenze di questo
    modo di fare on wiki sono
    state tragiche anni fa.

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    1. se ti riferisci al Caso Cotton, ho letto qualcosa su telegram grazie alle domande di Potenza2021, beh che dire. In quegli anni il cyberbullismo era preso come una barzelletta.

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  2. Consiglio a chi commenta di scegliersi un nick. È semplice e può essere fatto senza comunicare un indirizzo email. Basta selezionare "commenta con nome".

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  3. "...essere admin conferisce sicuramente un senso di potere sugli altri, un potere che magari ti manca in altri contesti, nella vita reale, e che può farti sentire di essere "qualcuno" almeno all'interno di un determinato gruppo." a norma di legge chi esercita comportamenti classificati come problematici dal DSM5 è incompatibile col ruolo di amministratore di Wikipedia nella tutela della stessa attraverso l'applicazione dei 5 pilastri. È diritto: non chiacchiere opinabili da bar: i problemi di personalità vanno affrontati e risolti nelle sedi opportune della vita reale, e non riversati ai danni dei contributori e di Wikipedia stessa: ormai stigmata come contenitore di sciocchezze.

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    1. quale legge, Gab? purtroppo e' un sito privato operante in quasi monopolio e gli amministratori non sono screenati preventivamente x scongiurare non abbiano disturbi psichici..

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    2. Gab scrive spesso cose inesatte e per questa ragione è già stato bannato una volta da questo blog ( oltreché numerose volte da Wikipedia).

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    3. Ho rimosso numerosi off topic. Lascerei questi spazio a chi vuole commentare il post di Camelia, per tutto il resto c'è il Forum.

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  4. @ Gitz30/12/24 22:0531/12/24 09:20

    molto meglio così, ma neanche il forum è adatto a quei commenti

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  5. L'esito dell'UP di Camelia dimostra
    it.wiki non era degna di un progetto come WikiDonne

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  6. Monsieur Alèdit5/1/25 11:30

    Bonjour et bon dimanche à Gitz. Ce que dit Camelia Boban est très intéressant ! C'est terrible de lire quelque chose comme le féminisme, quelque chose pour lequel nous devrions tous nous améliorer, c'est un sujet tellement mal vu dans la version italienne de Wikipédia ! Vraiment, vraiment triste !
    J'ai aussi lu la terrible histoire d'un garçon spécial !
    Doxxing par un sysop !
    Ma solidarité ! Tout cela est incroyable. Espérons un ménage au vent de ces gestionnaires injustes. Salutations de Rouen.

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    1. Merci beaucoup. Par fortune la République italienne n'est pas comme ça. J'aime mon pays

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    2. (je ne suis pas Gitz, mais le garçon doxxed)

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    3. Merci beaucoup pour ton commentaire et ta solidarité. Nous aussi, on espère un véritable « ménage au vent » pour que les choses changent et que les problèmes soient corrigés. En attendant, on essaie d’apporter notre petite contribution pour y parvenir. Salutations chaleureuses !

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    4. en béchy !

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