5. Art + Feminism 2017
Nel novembre del 2016 il tweet di Camelia e la PdC su "Pregiudizi di genere su Wikipedia" avevano determinato una spaccatura, alla fine rivelatasi irrimediabile, tra Camelia e WikiDonne da una parte, e le utenze centrali, gli admin e i vecchi wikipediani dall'altra. Gli editathon organizzati nel marzo 2017 nell'ambito della manifestazione Art + Feminism 2017 (a Roma, Milano e in altre località) provocano altri scontri: la PdC su Paola Pivi è occasione del primo blocco di Camelia; la pubblicazione nel giugno del 2017 di un articolo su Vice dal titolo "Come ho cercato di combattere il sessismo su Wikipedia in italiano", per il quale Camelia non ha alcuna responsabilità, compromette ulteriormente la sua posizione.
5.1. "Quando si va contro la comunità si va contro Wikipedia". La PdC su Paola Pivi e il primo blocco di Camelia
All'editathon di Roma (foto) Camelia crea, traducendola dalla Wikipedia inglese, la voce su Paola Pivi. Si tratta di un soggetto senz'altro enciclopedico: Paola Pivi aveva vinto un Leone d'Oro alla Biennale di Venezia ed aveva esposto al Moma di New York, alla Tate di Londra e in altri musei importanti, soddisfacendo due se non tre dei criteri automatici di enciclopedicità per gli artisti (il soddisfacimento di uno è sufficiente per determinare l'enciclopedicità del soggetto); oggi una voce su di lei è presente su sette wikipedie, comprese quelle in spagnolo, tedesco e francese. Ma nel marzo 2017 Vito era sul piede di guerra contro chi voleva abbassare gli standard di enciclopedicità, cioè con "l'intero progetto wikidonne più il blocco "standard" dell'inclusionismo", come spiega nella talk di Camelia. Subito dopo la pubblicazione del primo stub (abbozzo) della voce, evidentemente senza aver fatto verifiche approfondite sulle attività di Paola Pivi, Vito mette il template:E, lascia un commento polemico sulla pagina di discussione ("Scelta [delle voci da creare all'editathon] accuratissima: è raffica di dubbi di enciclopedicità e di stub tradotti a caso") e porta la voce in cancellazione.
Nella PdC su Paola Pivi nessuno vuole cancellare – sarebbe un'assurdità – e l'atmosfera si surriscalda. Vito apre la procedura criticando WikiDonne come gruppo di pressione tendenzioso che distorce il processo editoriale e danneggia l'enciclopedia:
Chiaramente so che si presenteranno almeno due progetti a mettere una sfilza di mantenere acritici senza entrare nel merito e che il testo andrà a peggiorare (coi soliti giri di parole ad usum criterii), però il mio pessimismo non mi esime dal sottolineare il problema [...] Ormai so come vanno a finire le discussioni che discendono dall'attività di queste editathon, quindi preferisco tagliar corto.
Sulla base di questo j’accuse di un utente "centralissimo" della Wikipedia italiana (admin, burocrate, check user, steward, ecc.), era inevitabile che la PdC venisse letta come un attacco all'esistenza di WikiDonne e che i dubbi sull'enciclopedicità di Pivi, palesemente infondati, apparissero strumentali. Forse non lo erano nelle intenzioni, perché il cancellazionismo di Vito basta a se stesso, per così dire: non ha bisogno di motivazioni ulteriori; ma la PdC aperta in quel modo indubbiamente aveva carattere polemico, di critica a WikiDonne, ed era destinata a raccogliere la partecipazione degli utenti ideologicamente ostili agli obiettivi e alle attività del wikiprogetto.
Non stupisce quindi che Camelia, dopo una risposta sgarbata a due di questi utenti, Elwood ed Euphydryas, commenti:
allora facciamo diventare questa PdC una discussione seria tra persone che se ne intendono e non una farsa. Facciamo partecipare un po' di storici dell'arte: [@ Filippona] [@ Barbelot] [@ Salvomariafortuna]. Se conoscete qualcuno anche voi, liberi di pingare
Scoppia il finimondo. Il "ping" (notifica) a tre utenti con interessi o formazione artistica viene interpretato dagli amministratori Bramfab e Ruthven come un caso di "campagna elettorale" (WP:CAMPAGNA), violazione che consiste nel contattare utenti di idee affini per coinvolgerli nella discussione e alterare la formazione del consenso (per le ragioni che spiegherò più avanti, è un'interpretazione discutibile). Bramfab mette un cartellino giallo a Camelia e Ruthven annulla la procedura di cancellazione (riaperta subito dopo, la PdC si conclude per il mantenimento della voce su Pivi all'unanimità; nemmeno Vito si esprime più per la cancellazione). Inoltre Elwood e Lucas interpretano la frase "facciamo diventare questa PdC una discussione seria tra persone che se ne intendono e non una farsa" come un attacco personale ai partecipanti alla PdC: Elwood parla di "intervento arrogante e nemmeno tanto velatamente offensivo". Dando del lei a Camelia (forma inconsueta e scoraggiata sulla Wikipedia italiana), Elwood la "invit[a] fermamente ad evitare questo tipo di atteggiamento nei confronti di chichiessia". Lucas le applica un secondo cartellino giallo invitandola ad avere "l'umil[tà] di agire come ti richiede la comunità di cui fai parte".
Camelia risponde a Bramfab per correggere la citazione incompleta e inesatta del suo commento ("non distorcere il contenuto") e la sua replica a Lucas, "Il [mio] precedente intervento è un palese [tentativo di] ristabilire la verità dei fatti", viene considerato da Bramfab come "Ennesimo attacco personale e dispregio della buona fede". Bramfab le applica un blocco di due ore, mentre Lucas stigmatizza la sua perseveranza nell'errore, vanagloria ed estraneità alla comunità:
Continuando così ti garantisco che si ottiene ben poco, tranne forse qualche fragile soddisfazione extra-wiki, medaglietta, e applauso effimero. Wikipedia è fatta dai wikipediani, da nessun altro. E quando si va contro la comunità si va contro Wikipedia.
Mentre si svolge questo giro di messaggi, avvisi e cartellini, Euphydryas linka WP:TONTO a Camelia che si giustifica, e la richiama al rispetto della Wikiquette.
Qualche osservazione su questo incidente.
Primo, l'affermazione di Camelia secondo cui la PdC è una "farsa" non può essere considerata un attacco personale non solo perché non è chiaro chi siano i destinatari dell'attacco (Vito? Elwood ed Euphydryas? certo non tutti i partecipanti alla PdC, che se mai sarebbero le vittime della farsa) ma soprattutto perché quella PdC era davvero una farsa: non aveva nessuna ragion d'essere ed era stata impostata da Vito in modo volutamente provocatorio. In quel contesto, "farsa" non significava altro che abuso di pagina di servizio, che risultava dal fatto che le attività di WikiDonne venissero discusse nella motivazione di una PdC invece che nella sede appropriata (le pagine del progetto, il Bar generalista, ecc.). Parlare di "farsa" era una comprensibile espressione di stizza, quindi una violazione minore della Wikiquette che avrebbe potuto giustificare, al più, un invito alla calma e ad assumere la buona fede degli interlocutori o un intervento nella pagina discussione utente per raffreddare gli animi.
È poi assurda l'idea che fossero un attacco personale a Bramfab i tentativi di Camelia di difendersi invitandolo a "non distorcere il contenuto" del suo messaggio e a "ristabilire la verità dei fatti" (il commento di Camelia, come riportato da Bramfab in modo abbreviato e modificato, poteva sembrare un invito a pingare solo gli utenti favorevoli al mantenimento della voce). Quando Lucas afferma che l'invito da parte di Camelia a "non distorcere" il contenuto del proprio messaggio è una "palese violazione di WP:BF [presunzione di buona fede]", dice una palese sciocchezza: affermare che qualcuno distorce un messaggio non implica l'attribuzione di intenzioni malevole; è possibile distorcere un messaggio anche involontariamente. Peraltro se questi commenti di Camelia venissero (fra)intesi come attacco personale a Bramfab, allora Bramfab, in quanto amministratore coinvolto, avrebbe fatto meglio a lasciare che fossero altri a reagire con una sanzione a quella (inesistente) violazione della Wikiquette.
Infine, pace Ruthven, Bramfab, Lucas, ecc., il ping non è una campagna elettorale o, se lo è, allora è fatta in evidente buona fede. In generale, le campagne elettorali che distorcono il processo editoriale sono quelle fatte in segreto, tramite email, whatsapp e al telefono, non quelle fatte pingando apertamente qualcuno durante una procedura. In questi casi, infatti, l'admin che chiude la procedura può non tenere conto dei pareri espressi da utenti convocati da una chiamata selettiva: il pericolo che Camelia alterasse la formazione del consenso era pari a zero. Inoltre non possiamo sapere se gli utenti pingati erano stati scelti da Camelia
in base al loro orientamento inclusionista (facendo una campagna
selettiva, vietata) oppure perché si erano mostrati particolarmente
preparati in campo artistico (in quanto "esperti", il che è in linea di principio permesso). Il fatto che Camelia abbia giustificato il ping richiamandosi subito all'eccezione per gli esperti non è stato preso in alcuna considerazione. È vero che sulla Wikipedia italiana la linea guida sulle campagne elettorali è applicata in modo rigoroso, di fatto cancellando tale eccezione, che è raramente applicata. Ma Camelia sino ad allora aveva partecipato solo a sei procedure di cancellazione (comprese quella su Rosina Frulla e su Pregiudizi di genere); evidentemente ignorava questa circostanza e si era affidata alla propria interpretazione (ragionevole, plausibile) del testo di WP:CAMPAGNA, senza sospettare di incorrere in una violazione. In una wikipedia cooperativa, non isterizzata dal conflitto pro/contro WikiDonne, gli admin l'avrebbero semplicemente informata dell'inappropriatezza del suo modo di procedere e avrebbero gestito in base a buon senso l'eventualità, poi non realizzatasi, che gli utenti pingati intervenissero nella PdC con pareri favorevoli al mantenimento della voce.
Per queste ragioni, mi sembra rilevante che gli admin coinvolti in questo primo blocco di Camelia (Bramfab, Lucas, Elwood, Euphydryas e in misura minore Ruthven)
siano esattamente gli stessi che (con l'eccezione di Ruthven) avevano espresso una
critica radicale e ideologica al progetto Wikidonne durante le
discussioni sul tweet e nella PdC su Pregiudizi di genere. Questo primo blocco non va quindi interpretato come la reazione a una violazione del codice di condotta da parte di Camelia, ma come l'inizio del suo lento e doloroso processo di espulsione da Wikipedia. Tale espulsione dipende dal suo modo di intendere e praticare il progetto WikiDonne, cioè da questioni di politica editoriale, non di condotta. La condotta di Camelia è in generale impeccabile – anche sotto pressione, mantiene il sangue freddo, non si lascia mai coinvolgere da flames e preferisce allontanarsi dalle discussioni troppo accese – ed è spesso migliore di quella degli admin.
5.2. "Vincere usando i progetti come bacino elettorale non è affatto onesto". L'editathon di Milano, la PdC su Porpentine e l'articolo su Vice
L'editathon di Milano nel marzo 2017 (foto) è motivo di ulteriori conflitti, che non dipendono da Camelia ma che nondimeno la coinvolgono. L'organizzazione di WikiDonne e Wikimedia Italia si coordina male al suo interno e con la comunità wikipediana: nonostante la buona partecipazione e il successo sui media, un quarto delle nuove voci create a Milano viene cancellato, alcune da Vito ed Elwood in immediata (Deep Lab, Lauren McCarthy, Francesca Pasini), altre a seguito di PdC (Angela Washko, Claudia Molinari, Perfect Woman e Porpentine).
Non c'è motivo di vedere in queste cancellazioni elementi di sessismo, misoginia od ostilità a WikiDonne. Si tratta piuttosto dell'implementazione di quei criteri di enciclopedicità esigenti, a mio parere dannosi, cui la Wikipedia italiana ha voluto costringersi: sulla Wikipedia inglese oggi sopravvivono senza problemi le voci su Deep Lab, Lauren McCarthy (presente anche sulle wikipedie in spagnolo e arabo egiziano), Angela Washko (anche su quella in francese) e Porpentine (anche su quella in portoghese). Ma la selezione di argomenti di dubbia enciclopedicità per l'editathon di Milano è certamente un errore e provoca aspri conflitti nella comunità wikipediana – e forse anche in quella wikimediana, visto che il 13 marzo 2017 Camelia si dimette dal ruolo di Coordinatrice dell'Educazione per il Lazio di Wikimedia Italia.
Camelia è insoddisfatta del modo in cui è stato gestito l'evento di Milano. Nell'ottobre di quell'anno, rispondendo su Meta a una domanda di Ilario, spiegherà che l'evento non era stato gestito da WikiDonne ma affidato dagli organizzatori locali quasi esclusivamente a una persona con una minima esperienza wikipediana (l'utente Annamariandrea). Perciò non partecipa a nessuna delle PdC relative alle voci create in quell'occasione, fuorché a quella su Porpentine. Qui un suo breve commento focalizzato sulle fonti e sulle ragioni di enciclopedicità del soggetto, quindi del tutto appropriato, provoca la risposta durissima di Vito:
È abbastanza seccante questa tattica di ripetere continuamente qualcosa di già smentito per spacciarlo come una verità assodata. Anzi qui fai un'operazione peggiore perché prendi (gli oscenament[e] larghi) criteri per artisti e li applichi a un "input" di videogiochi/novel [...]. Ci vorranno anni per mettere pezze ai disastri fatti da queste ultime editathon e WMF continua amabilmente a finanziare l'en.wikizzazione delle altre wikipedie. Non è stata data alcuna ragione vera per non Cancellare ma pazienza, se ne riparlerà fra tre mesi, perché "vincere" usando i progetti come bacino elettorale e facendo trucchetti dialettici non è affatto onesto.
La frase conclusiva è un attacco personale che, in circostanze diverse, se cioè Vito non fosse un admin, avrebbe giustificato il blocco della sua utenza: "non è affatto onesto" usare WikiDonne come "bacino elettorale" di un progetto di americanizzazione della Vera Enciclopedia Italiana, finanziato dalla Wikimedia Foundation; le donne, poverine, votano in massa per mantenere le biografie di donne, non sapendo di essere manovrate – in modo disonesto – dal capitale staniero riversato su WikiDonne.
Camelia abbozza, forse perché ha fresco il ricordo del blocco applicatele due settimane prima da Bramfab, ma a Vito risponde Funopticon, un neoutente che afferma di essere un docente della Carnegie Mellon University e che, secondo quanto riportato da Vice, è Paolo Pedercini di Molleindustria.
Funopticon/Pedercini non ha dubbi sull'enciclopedicità di Porpentine e critica la
"crociata cancellazionista [...] questa idea provinciale di preservare la
purezza di it.wikipedia contro il lassismo anglosassone". Secondo lui c'è un problema di competenza degli utenti della Wikipedia italiana, che avrebbero un'immagine ingenua del funzionamento del sistema dell'arte nei media digitali, ma c'è anche un problema di atteggiamento, una "fortress mentality" cancellazionista:
Sono sicuro che c'e' una passione genuina alla base di questo comportamento ma il problema e' che questa dinamica scoraggia nuovi contributori, che sono in netto declino. Come sapete queste nuove pagine non sono autopromozionali ma parte di una editathon internazionale volta a bilanciare il divario di genere. Invece di vederla come un'invasione di n00bs ["niubbi", utenti inesperti], potreste considerarla come un'opportunita' per crescere e diversificare questa comunita' e fornire la vostra esperienza e conoscenza dei protocolli in maniera non antagonista.
Condivido questo commento: i lettori del blog Wikipedate sanno che questi temi mi stanno a cuore. Stupisce la leggerezza con cui gli admin mettono cartellini gialli a neoutenti inesperti per violazioni minori, dispiace che i rigorosi criteri di enciclopedicità del progetto italiano non vengano giustificati nel merito ma implementati in modo brusco, come se fossero naturali e ovvi, anziché convenzionali se non arbitrari. Tuttavia il fatto che Funopticon/Pedercini ammetta di essere stato informato della PdC "per caso, tramite social media" non può che rafforzare le preoccupazioni espresse da Vito e da chi vede nel progetto WikiDonne una lobby alla conquista dell'enciclopedia. Su questo, come abbiamo visto, gli utenti centrali erano ormai del tutto espliciti: Vito apre la PdC su Perfect Woman anticipando che "alla fine verrà fuori la solita campagna elettorale del progetto che l'ha creato", cosa che di fatto non accade.
Ma gli strascichi polemici di Art + Feminism 2017 non sono finiti. A giugno una delle organizzatrici dell'editathon di Milano, la neoutente Annamariandrea, aka Annamaria Andrea Vitali, pubblica un articolo sulla rivista Vice che denuncia gli atteggiamenti di chiusura e di autoritarismo della Wikipedia italiana. Oltre a insistere sull'enciclopedicità delle voci create in quell'occasione (l'"inesperienza" e "accanimento ingiustificato" di chi cancella), l'articolo punta il dito contro i meccanismi gerarchici e respingenti per le nuove collaborazioni, la scarsa collaboratività degli utenti centrali, la loro mancanza di rispetto e l'eccessiva concentrazione di potere editoriale in capo agli admin.
Certo, per un utente esperto non è difficile trovare ingenuità nell'articolo di Vice e giustificare in questo modo una scrollata di spalle: ad esempio, l'aspettativa irrealistica, contraria al secondo pilastro, che Wikipedia si faccia portatrice di una cultura "volta a sradicare i modelli dominanti nella cultura e nell'educazione occidentale". Ma forse proprio perché inesperta, Annamaria Vitali coglie alcuni problemi reali della Wikipedia italiana e restituisce in modo felice l'esperienza comune a molti utenti che si affacciano per la prima volta su quel progetto. Gli utenti centrali sono soliti respingere questa esperienza come irrilevante, "complottismo" e fantasticherie sulla "cricca" degli amministratori; forse perché sanno che non esiste una unità di intenti tra gli amministratori, liquidano l'esperienza degli utenti periferici come errore, invece di vederla come sintomo di un problema organizzativo.
Ma la più grave ingenuità dell'articolo di Vice consiste nell'aver riportato un commento estemporaneo di Pedercini, corretto nella sostanza e però imperdonabile nei toni:
Denunciare gli stronzi pubblicamente magari può iniziare una discussione (magari sull'istituzione di una commissione di arbitraggio come [accade per] altre Wikipedi[e]) ma molto più facilmente antagonizza i quattro gatti che la mantengono.
In effetti Pedercini ha ragione: la pubblicazione dell'articolo di Vice non riuscirà ad aprire il discorso sulla necessità di un'ArbCom (su cui rinvio al post La Commissione arbitraria) e antagonizzerà quei "quattro gatti", quegli "stronzi" che mantengono Wikipedia; questo insulto gratuito è la ciliegina sulla torta. L'analisi di Annamaria Vitali nelle grandi linee è corretta, ma l'articolo di Vice è uno schiaffo per gli utenti centrali, del quale altri subiranno le conseguenze.
Di lì a poco Vitali smetterà di editare Wikipedia, ma il rapporto degli utenti con Camelia e con WikiDonne si è ulteriormente logorato, sebbene Camelia non avesse avuto alcuna responsabilità o influenza sulla pubblicazione dell'articolo di Vice e sulla scelta di Vitali come co-organizzatrice dell'evento.
(Prosegue nella sesta parte)
Commenti
Posta un commento