1. L'antirecentismo italiano
Sarebbe interessante capire quando è nata l’ostilità italiana verso il cosiddetto recentismo. In questo caso, il "cosiddetto" è necessario perché il concetto di recentismo assume un significato peculiare nel contesto della Wikipedia italiana.
In senso tecnico-wikipediano, il recentismo ha a che vedere anzitutto con la neutralità e l'ingiusto rilievo dei contenuti dell'enciclopedia (secondo pilastro) e consiste nell'"aggiunta di informazioni su una voce senza valutare approfonditamente una prospettiva storica di lungo termine" – without an aim toward a long-term, historical view, recita l'originale sulla Wikipedia inglese, dove il testo peraltro non è una policy o una guideline ma un essay non vincolate. Per effetto del recentismo le voci danno troppa importanza all'attualità, contengono troppe informazioni dettagliate sugli avvenimenti riportati dai giornali e perciò risultano sbilanciate.
Il recentismo ha poi a che vedere con l'enciclopedicità del soggetto (primo pilastro) e consiste nel "creare nuove voci per la sola ragione che un fatto ha ottenuto una recente e forte attenzione da parte dei media". Wikipedia non è una rivista, un rotocalco o un giornale e perciò tra la pubblicazione delle breaking news e l'inclusione del loro argomento come oggetto di una voce dell'enciclopedia deve frapporsi il vaglio critico di una riflessione sul tema: l'argomento ha una importanza duratura? Gli argomenti enciclopedici, infatti, sono quelli che hanno attirato attenzione per un periodo di tempo significativo, tale per cui si possa assumere che continueranno a essere rilevanti in futuro (test dei dieci anni).
Ora, in base a queste regole possiamo concludere che la pubblicazione di una voce su un argomento recente è un problema se e solo se l'argomento non è enciclopedico perché, ad esempio, il soggetto della voce ha ricevuto copertura mediatica effimera, senza acquistare quella rilevanza oggettiva, ben visibile e su larga scala richiesta dal criterio generale di enciclopedicità. Se però l'argomento è recente ma enciclopedico – il movimento dei forconi nel 2013, il crollo del ponte Morandi a Genova nel 2018, il movimento delle sardine nel 2019, l'invasione russa dell’Ucraina nel 2022, l'incidente del bus a Marghera nel 2023, l'omicidio di Giulia Cecchettin quello stesso anno, ecc. – allora Wikipedia dovrebbe potersene occupare, in teoria.
Dico "in teoria" perché le cose funzionano diversamente, ma se ci limitassimo alla lettura delle linee guida non ci sarebbero dubbi: WP:RECENTISMO lo dice chiaramente, "documentare un fatto nel momento in cui sta accadendo" fa parte del "processo dinamico di modifica" dell'enciclopedia e non costituisce "necessariamente un aspetto solo negativo". Il punto è ribadito nella linea guida sul primo pilastro: "Wikipedia ha comunque molte voci enciclopediche su argomenti di importanza storica che sono attualmente in corso, sempre trattati col dovuto distacco e basandosi su giudizi condivisi e generalizzati" (WP:RACCOLTA). Il saggio sul recentismo della Wikipedia inglese addirittura celebra con orgoglio il fatto che "informazioni aggiornate su eventi di attualità, vagliate e controvagliate da appassionati redattori volontari, sono qualcosa che nessun'altra enciclopedia può offrire" (WP:RECENTISM). Sia la linea guida italiana, sia il saggio inglese menzionano il fatto che la copertura di eventi recenti non lascia all'enciclopedia solo nuovi contenuti, ma anche nuovi utenti:
le voci recentiste offrono l'obiettivo [sic] di appassionare nuovi lettori e, tra loro, nuovi potenziali wikipediani
What might seem at the time to be an excessive amount of information on recent topics actually serves the purpose of drawing in new readers—and among them, potential new Wikipedians
Ma ciò che è vero in teoria può non esserlo in pratica. Di fatto sulla Wikipedia italiana questa possibilità della scrittura collettiva di una enciclopedia in tempo reale non è molto apprezzata. La linea guida sul recentismo ha perciò assunto un significato peculiare e, a quanto ne so, unico nel panorama globale delle wikipedie, venendo interpretata e applicata come regola che, derogando in senso restrittivo ai criteri di enciclopedicità, impedisce o quantomeno ritarda la pubblicazione di voci su temi indubbiamente enciclopedici ma recenti.
L'ipotesi su cui si fonda questa prassi interpretativa o orientamento editoriale antirecentista è che la qualità delle voci scritte in tempo reale con le fonti al momento disponibili (spesso beaking news), aggiornate e corrette via via che compaiono nuove fonti, sia mediamente peggiore della qualità delle voci scritte partendo da zero dopo che è trascorso un certo lasso di tempo dagli eventi, quando si hanno a disposizione fonti più numerose e attendibili.
Penso che questa ipotesi antirecentista sia falsa in punto di fatto. Correggere una voce recentista alla luce di fonti nuove è operazione relativamente semplice, divertente e alla portata di molti, utile per tutti, che insegna agli utenti di Wikipedia – e ai ricercatori futuri che sapranno leggere Wikipedia – cose interessanti sul funzionamento dei massmedia e sui processi di formazione dell'opinione pubblica. Ma se le voci recentiste vengono bloccate, ciò che generalmente accade è che anni dopo l'evento non ci sarà più nessuno che vorrà occuparsene su Wikipedia. O, se ci sarà, il più delle volte si limiterà a tradurre la voce recentista della Wikipedia inglese. La scrittura di una voce ex nihilo, infatti, è laboriosa, richiede tempo, studio e conoscenze non banali sul funzionamento della piattaforma: è un'attività per wikipediani volenterosi ed esperti, che sono sempre una risorsa rara, già piena di impegni sulla piattaforma. Per contro, l'aggiornamento di una voce esistente alla luce di fonti nuove può essere fatto da chiunque, compresi nuovi utenti inesperti che si imbattono nella fonte, si accorgono di una lacuna o di discrepanza con quanto riportato su Wikipedia e decidono di rimediare dando un piccolo contributo all'enciclopedia. Perciò l'ipotesi che le voci scritte a distanza dagli eventi partendo da zero siano migliori – più verificabili e neutrali – è controintuitiva: è basata su una concezione "autoriale" della scrittura delle voci e su una immagine irrealistica del funzionamento di Wikipedia. Una immagine, direi, tipica delle utenze centrali, dei wikipediani assidui e di lungo corso, secondo i quali solo i "veri wikipediani" sanno scrivere Wikipedia.
L'ipotesi antirecentista è anche il prodotto di una concezione ingenuamente progressista della scienza, la quale inevitabilmente procederebbe per accumulazione, sicché è certo che in futuro su qualsiasi argomento ne sapremo più di oggi. Soprattutto in ambito storico-sociale, non è affatto detto che le cose stiano così. Qui la conoscenza non è tanto accumulazione di informazioni vere, quanto loro selezione e combinazione creativa, interpretazione, costruzione di un universo culturale condiviso, integrazione del passato nelle categorie del presente – "fusione degli orizzonti", dice Gadamer; la conoscenza della storia e della società non è puramente quantitativa e astratta, ma nasce a partire da problemi concreti, perché include ciò che ci serve per dare senso e agire nel mondo in cui viviamo. Della società di oggi abbiamo più o meno le conoscenze necessarie alla società di oggi, e in futuro avremo le conoscenze che serviranno in futuro – non necessariamente le conoscenze "migliori". Per esempio, un romano del secondo secolo a.C. interessato alle guerre puniche se ne farebbe ben poco dalla bella voce scritta da Momigliano per l'Enciclopedia italiana; probabilmente quella voce gli sembrerebbe allucinatoria e fantastica, delirante e falsa. Gli sarebbe invece utile la lettura di Polibio e più in generale il resoconto di gesta memorabili, grandi battaglie, nomi importanti, vizi e virtù dei governanti, altri avvenimenti notevoli. Diremmo forse che per questa ragione noi oggi delle guerre puniche ne sappiamo più dei romani e dei cartaginesi dell'epoca? Certo che no. E comunque se una popolazione di romani "antirecentisti" avesse deciso di aspettare duemila anni prima di raccontarci le guerre puniche, oggi ne sapremmo poco o nulla.
Insomma, l'ipotesi antirecentista non funziona per le scienze storico-sociali in generale, ma tantomeno regge per la scrittura di Wikipedia, che è paradigmatica del just in time: una enciclopedia online che è più il processo di scrittura di sé stessa, di negoziazione e rielaborazione dei propri contenti, che un prodotto perfetto e concluso. L'antirecentismo nella sua versione italiana danneggia l'enciclopedia bloccando questo processo. Una voce recentista recente contiene le informazioni inevitabilmente giornalistiche o "cronachistiche" che circolano nel momento in cui è scritta e che interessano ai suoi autori e lettori. In seguito, quando la voce recentista diventerà meno recente, arriveranno nuovi strati di fonti di diversa natura – dossier di approfondimento, pubblicazioni accademiche – che corrisponderanno a un diverso interesse per il tema, ad esempio un interesse più teorico e riflessivo. La voce verrà allora aggiornata per includere quelle fonti; eventualmente le sezioni più cronachistiche verranno sforbiciate per tenere conto dell'ingiusto rilievo assunto da eventi minori e dalla cronaca quotidiana. Questo è il "metodo di Wikipedia", il farsi dell'enciclopedia attraverso un processo di continua riscrittura, che l'antirecentismo interrompe. Come può questa interruzione del processo editoriale artificiale e coercitiva – l'impossibilità di pubblicare una voce su un tema enciclopedico ma recente, la cancellazione o "bozzificazione" delle voci recentiste già scritte – giovare alla qualità dell'enciclopedia?
E infatti l'ipotesi antirecentista è controintuitiva e probabilmente falsa; a quanto ne so non è mai stata oggetto di studi empirici, né è stata recepita in linee guida o raccomandazioni. Eppure corrisponde a una opinione popolare tra gli utenti della Wikipedia italiana, diffusa soprattutto tra gli admin e le altre utenze centrali, che di fatto si traduce in una regola informale alla base di molti spostamenti in bozza, cancellazioni immediate e consensuali.
2. Movimento dei forconi
Per illustrare queste idee prendiamo l'esempio della voce sul movimento dei forconi. Dopo la sua cancellazione dalla Wikipedia italiana, può essere letta su questa pagina del Bar di Wikinotizie, pressoché congelata nelle condizioni in cui era quando fu scritta nel dicembre del 2013. Nessuno ha mai sentito il bisogno di aggiornarla e correggerla, o anche solo di vandalizzarla. Nel Bar di Wikinotizie nessuno la legge.
Eppure nel dicembre del 2013 la voce era interessante per molti, ed è ancora interessante oggi, come presentazione sintetica di ciò che la stampa dell'epoca raccontava su questo movimento popolare o populista, antieuropeo, con componenti neofasciste. La voce sepolta nel Bar di Wikinotizie raccoglie informazioni verificabili e rilevanti, consentendo di accedere rapidamente ai fatti e alle fonti, e di avere uno sguardo di insieme sul tema: certo non offre un'analisi politologica o sociologica a tutto tondo, ma un resoconto più che dignitoso delle conoscenze e delle valutazioni circolanti all'epoca. La qualità della voce è senz'altro buona, ma persino i suoi errori oggi ci appaiono rivelatori e ricchi di informazione:
Tali movimenti di protesta riempirono le cronache dei giornali ma riuscirono a mobilitare una solidarietà abbastanza bassa dell'opinione pubblica, di poco inferiore al 40% degli italiani
La fonte Censis non diceva che la solidarietà al movimento era "abbastanza bassa" ma dava solo il dato quantitativo, "inferiore al 40%": una percentuale tutt'altro che bassa per un movimento con quelle caratteristiche.
Purtroppo sulla Wikipedia italiana la voce non è riuscita a sopravvivere. Dopo alcune cancellazioni immediate dell'11 dicembre 2013, tra cui quella di Superspritz con motivazione antirecentista ("Pagina cancellata e ricreata più volte senza valido motivo: eventi giornalistici per ora"), la voce è stata oggetto di una procedura di cancellazione consensuale molto partecipata e contrastata, svoltasi dal 12 al 22 dicembre 2013, finita con la sua cancellazione e con il trasferimento su Wikinotize, dove peraltro è stata presto spostata al Bar perché, se capisco bene, "messa così non è una notizia" bensì, appunto, una voce di enciclopedia.
Guardiamo alla discussione che si svolge nel dicembre 2013 nella procedura di cancellazione. La procedura viene aperta da Vito, che all'epoca su Wikipedia era già tutto: amministratore e burocrate della Wikipedia italiana, amministratore di Meta-Wiki, check user e steward. La sua motivazione è antirecentista ma anche politica, destinata a raccogliere il consenso di utenti ostili al movimento dei forconi, che verosimilmente erano la grande maggioranza della comunità editoriale dell'epoca:
A eventi estremamente recenti corrispondono fonti di scarsa qualità che si traducono in contenuti privi di una reale analisi dal punto di vista storico e si limitano a dare per assodate le dichiarazioni degli esponenti dei forconi.
A Vito risponde Cotton, un admin per varie ragioni importante nella storia di Wikipedia, con un commento altrettanto programmatico da un punto di vista editoriale, sebbene certo non interpretabile politicamente come filo-forconi:
Vito, a prescindere da questa, ti segnalo che non riuscirai a cambiare la visione del progetto di buona parte della comunità a colpi di pdc.
La risposta di Vito segna il tono della discussione, che sarà violenta e determinante per le sorti del progetto:
grazie per la preziosissima lezione di scienza alta, se poi mi spieghi cosa ci devo tappezzare te ne sarò estremamente grato
Gli argomenti degli utenti antirecentisti sono quelli tipici di questo orientamento editoriale. Se si trattasse della redazione di una rivista o di un gruppo di ricerca che discute se occuparsi di un tema nuovo, farne oggetto di studio e pubblicare una opera a riguardo, si tratterebbe di argomenti forti: è presto per capire "se, e in che modo, i fatti di questi giorni entreranno nella storia d'Italia" (Euphydryas), bisogna "attendere e osservare" (Rrronny), addirittura aspettare una ventina d'anni (Ale Sasso) per avere "fonti terze, libri e analisi autorevoli" (Patafisik), fonti che "non patiscano l'influenza della corrente cronachistica estemporanea e/o maggioritaria" e consentano di scrivere con "inquadramento storico-politico" sull'"effettivo impatto sulla società" (IP 2.34, forse Gianfranco) e sulla composizione sociale del movimento (Klaudio). Come dice L736E/Superspritz, il movimento dei forconi è
una generica protesta rabbiosa che per ora sembra alquanto fine a se stessa - e questo tipo di manifestazioni può assumere rilevanza solo se col tempo porta con sé delle conseguenze
Ma questi argomenti non sono formulati nella redazione di una rivista o in un gruppo di ricerca: ciò di cui qui si sta discutendo è se sia opportuno impedire ai wikipediani attuali, e in una certa misura anche futuri, di occuparsi del movimento dei forconi su Wikipedia, raccogliendo fonti, ricavandone informazioni, organizzandole in un testo da pubblicare sulla piattaforma. Avrebbe senso impedirlo se il tema non fosse enciclopedico perché mancano fonti che lo trattano in modo adeguato e attendibile, sicché su di esso non si può scrivere nulla di verificabile o qual poco che si può scrivere non è significativo. Perciò alle argomentazioni antirecentiste si contrappongono quelle filorecentiste che insistono sul fatto che l'argomento è importante, le fonti sono sufficienti per pubblicare una voce decente (InfattiVedeteCheViDice, Bramfab, Jaqen, Caarl 95/Friniate), il problema del recentismo può essere affrontato senza rinunciare alla voce ma alleggerendola dei contenuti meno significativi (Jaqen).
Come dicevo, il più vivace sostenitore dell'antirecentismo è Vito, che fa ben ventinove interventi nella discussione, cosa molto inconsueta nelle discussioni su Wikipedia in generale e per Vito in particolare. Cotton, assieme a Ignis il campione dell'inclusionismo, interviene spesso ma in tutto fa solo tredici commenti. Sebbene sia collettiva, la discussione è quindi in parte un duello tra Cotton e Ignis da una parte, Vito dall'altra.
Secondo Vito le voci recentiste come quella inglese sono solo un "assembramento raffazzonato di informazioni di parte" e perciò violano il primo pilastro ("Wikipedia è una enciclopedia"), che "è estremamente chiaro, liberissimo di negarlo ma a quel punto non si tratta più di Wikipedia ma di qualche altra cosa". A Ignis che gli fa notare che, se così fosse, la Wikipedia inglese non sarebbe retta dal primo pilastro, Vito risponde che
Banalmente su en.wiki 'sto genere di pagina è abbandonato a se stessa, quel testo è oggettivamente spazzatura e non è bene nasconderci dietro un dito
Cotton sostiene che
cancellare voci recenti significa di fatto ostacolare o impedire le
nuove collaborazioni; non bisogna assecondare troppo le inclinazioni naturali dei patrollers (gli utenti che si occupano della difesa dell'enciclopedia da vandalismi, spamming e altre modifiche peggiorative) perché ciò favorisce la chiusura del progetto, la sua
trasformazione in una redazione in lotta contro il mondo esterno:
Come lasciarsi scappare l'occasione di cancellare questa versione, cancellarne altre 6 nei giorni successivi e 15 in un paio di mesi, individuare alcune somiglianze tra gli Ip che la ricreano, organizzare una bella problematicità di gruppo, una successiva ottima polemica esterna con qualche blog/forum testata giornalistica online e in definitiva far vedere come Wikipedia sia ben chiusa in se stessa? Orsù, cancelliamo !
Ma
Vito non vuole una enciclopedia che si occupi di minuzie. La missione
culturale di Wikipedia viene prima della sua crescita meramente quantitativa:
Oh piano con queste argomentazioni fortissime che sennò rischiamo di dover correre ad aprire tutte le finestre. Al quaglio stai dicendo che 'sta cosa è enciclopedica perché altrimenti sarebbe una sconfitta epocale per l'inclusionismo e rischieremmo di dover cancellare tutti i calciatori di Gibilterra e Tuvalu e che, inoltre, le dinamiche interne a Wikipedia vengono prima di tutto (diciamo "prima della realtà")? È tutto molto razionale, equo e perché no, anche realistico.
L'intervento più interessante dal campo inclusionista è quello di Ignis, che brevemente riassumo ma che meriterebbe di essere letto tutto, compreso il battibecco che suscita con Vito. Ignis espone una concezione democratica e antielitaria della conoscenza e del ruolo di Wikipedia nel farla circolare. Qualsiasi informazione, sebbene estranea al canone del culturalmente legittimo, può accrescere la conoscenza collettiva se è organizzata in un testo che la rende accessibile e verificabile:
a me piace wikipedia perchè consente di accrescere la mia conoscenza e consente anche di accrescere la conoscenza di tutti quando una voce è ben costruita. Per me wikipedia dovrebbe accogliere con dovizia di particolari i dettagli della festa di paese del comune di 1000 abitanti, o del giocatore di pallacanestro degli anni 30 cioè la conoscenza va altre il "mainstream" perchè la conoscenza è fatta anche di piccole cose o anche solo di organizzazione delle informazioni. Sono inclusivo lo so, e lo sono perchè penso davvero i campi di interesse siano i più vari e tutti possano farmi crescere e incuriosirmi intellettualmente.
Ignis accenna al fatto che l'antirecentismo allontana i nuovi utenti perché
una voce su avvenimenti recenti,
attira gente e per wikipedia "la gente" (intesi come potenziali nuovi utenti) è linfa
Ma Ignis si sbaglia nel valutare le conseguenze dannose dell'antirecentismo: le sottovaluta e afferma di essere d'accordo con Cotton sul fatto che
stiamo adesso combattendo per qualcosa che tra 6 mesi avremo comunque (di casi così ne abbiamo mille).
Purtroppo le cose sono andate diversamente. Dieci anni dopo questa discussione, la Wikipedia italiana è ancora priva di una voce sul movimento dei forconi, presente invece sulla Wikipedia inglese come 2013 Italian social protests. Eppure ormai abbiamo quella letteratura accademica, se non quella prospettiva storica, che gli utenti antirecentisti invocavano nel 2013. Se esistesse una voce sul movimento dei forconi, ci vorrebbe poco oggi per arricchirla con nuove fonti dando conto dei punti di vista del dibattito sociologico e politologico. Ma nessuno si metterebbe a scriverla dal nulla: lavoro impegnativo, per il quale nel 2024 mancano le motivazioni che erano presenti nel 2013.
Qualcuno in futuro vorrà scrivere la voce, sollecitato magari dalla lettura di questo post? Ne dubito. Se qualcuno vorrà farlo, potrebbe ignorare che la voce sopravvive in forma spettrale nel Bar di Wikinotizie e decidere di tradurla dalla Wikipedia inglese: segno tangibile della subalternità culturale, dell'umiliazione che l'antirecentismo infligge al progetto italiano. E comunque, se qualcuno vorrà farlo, dovrà superare gli ostacoli che il progetto frappone a chi tenta di ricreare una voce già cancellata: è necessario un chiaro consenso della comunità, sicché ancora nell'ottobre del 2021 Mtarch11 ha cancellato in immediata una voce in tema menzionando la necessità di un "valido motivo" per ricrearla.
Dubito perciò che qualcuno si occuperà ancora del movimento dei forconi su Wikipedia, e se lo farà, dubito che il risultato finale sarà migliore di quello che la voce sarebbe oggi se non fosse stata cancellata nel 2013. Chi può dirlo? La voce tumulata nel Bar di Wikinotizie è già buona, ma non sappiamo che cosa sarebbe diventata se fosse rimasta su Wikipedia.
Gli utenti che nel dicembre 2013 hanno partecipato alla procedura di cancellazione – utenti numerosi, perché all'epoca la comunità aveva dimensioni ben più ampie – hanno prodotto, in dieci giorni di discussioni fitte, più di 15.000 parole, corrispondenti a 137 Kb di testo. Contemporaneamente a quella discussione, alcuni utenti hanno fatto un ottimo lavoro sulla voce, che poi purtroppo è stata cancellata. Con una frazione di quel tempo e di quelle parole, divertendosi molto di più, discutendo e imparando assieme, avrebbero potuto fare una voce eccellente, che non è venuta alla luce e che non verrà mai scritta.
(Prosegue nella seconda parte)
Sono davvero troppe le voci per le quali un utente italiano di Wikipedia è costretto a consultare quella in inglese perché in italiano manca una voce cancellata per pretesa non enciclopedicità. Caso strano, molte di queste voci condividono l'aspetto di un qualche tipo di protesta verso l'establishment (Barnard, Orsini, Basile, movimento dei forconi, ecc.).
RispondiEliminaMa sicuramente a pensar male si fa peccato...