La mia Ucraina. Un'altra Wikipedia è possibile? Parte 1

 

Via Mytropolytska, 110, Mariupol, 11 marzo 2022

1. Il mio resoconto della gestione autoritaria della voce Invasione russa dell'Ucraina da parte degli admin italiani (Ruthven & Co. Long-term abuse in Ucraina 1 e 2resterebbe una raccolta di aneddoti, o una geremiade, se non fosse accompagnato dal tentativo di una comparazione con l'esperienza di altre wikipedie. Ci si potrebbe infatti chiedere se non sia inevitabile che, a guerra in corso, su una voce caldissima come quella, visitata ogni giorno da migliaia di lettori, i principi del terzo e quarto pilastro (WP:LIBERA e WP:CONDOTTA) scendano a patti con la realtà e si pieghino alla necessità del momento: l'enciclopedia WP:LIBERA si chiude a riccio nei confronti dei nuovi contributori appassionati, sospetti POV-pusher; se questi insistono a forzare l'uscio, WP:CONDOTTA viene sbattuta loro in testa come un bastone. Una ricostruzione di che cosa è successo su progetti di dimensioni e in situazioni comparabili, come la wikipedia tedesca, francese e spagnola, sarebbe perciò particolarmente utile; anche una ricostruzione delle vicende sulla wikipedia russa, polacca e ucraina sarebbe stimolante. 

Io posso solo raccontare la mia esperienza sulla wikipedia inglese e le riflessioni che tale esperienza mi ha suscitato. L'esperienza è stata intensa: da marzo 2022 a gennaio 2023 ho fatto, a occhio e croce, circa quattromila modifiche alle pagine dell'area tematica russo-ucraina. Quanto alle mie riflessioni, le condivido nella speranza che servano a individuare buone pratiche da recepire su altri progetti, compreso quello italiano, e come contributo ai temi che più mi interessano su questo blog: l'antirecentismo della Wikipedia italiana, la neutralità e il POV-pushing, e i meccanismi di soluzione delle dispute tra utenti.

2. La prima cosa da sottolineare è che ho iniziato a editare quelle voci (prima ancora dell'invasione del 24 febbraio 2022, ad esempio qui e quicome un "niubbo" che aveva appena raggiunto le 500 modifiche necessarie per lo status di extended confirmed user. Molte di quelle voci erano e sono tuttora protette, ma per lavorarci sopra è sufficiente aver fatto un po' di esperienza sulla piattaforma. I diritti di extended confirmed user, infatti, si acquistano in modo automatico, a differenza dello status di utente autoverificato, che sulla Wikipedia italiana gli admin attribuiscono e tolgono a seguito di una valutazione sulla affidabilità dell'utente.

Perciò ho potuto iniziare subito a modificare quelle voci "calde", nonostante la mia utenza fosse ignota a tutti su quella comunità e avesse inoltre lo stigma di un blocco a infinito sulla Wikipedia italiana – blocco per "incompatibilità con il Progetto e violazione irredimibile della WikiQuette", applicato su mia richiesta dopo questi scambi con l'admin Gianfranco. Quel blocco era una informazione facilmente accessibile agli utenti inglesi perché risultava dalle global account information, controllabili da chiunque con un paio di click del mouse. La "macchia" di un blocco così serio ha di fatto impedito la mia contribuzione alla Wikipedia spagnola: non appena mi sono affacciato su quel progetto, sono stato bloccato a infinito blocco poi rimosso a seguito di appello. Sulla Wikipedia inglese il mio trascorso italowikipediano mi è stato rinfacciato un paio di volte da utenti che chiedevano sanzioni contro di me, ma non ha ostacolato il mio lavoro su quel progetto. Nessun admin si è mai avvicinato per interrogarmi sul mio passato, sulle mie intenzioni ed eventuali conflitti di interesse, per ammonirmi o in qualche modo condizionare e disciplinare il mio editing. 

La facilità di editare sulla Wikipedia inglese è qualcosa di cui continuo a essere riconoscente a quel progetto. Penso che la Wikipedia italiana abbia molto da imparare su quel fronte. La chiusura disciplinare che si è vista sulla voce Invasione russa dell'Ucraina si è infatti prodotta, se possibile in forme ancora più aspre, su altre voci dell'area russo-ucraina, come quella sull'Incendio della Casa dei sindacati di Odessa e quella su Alessandro Orsini (oscurata). Quando leggo la recente discussione-fiume Pochi contributori e contributi rispetto ad anni fa? (agosto-ottobre 2023), la mia reazione istintiva è "sì, e ve lo meritate".

3. Mi sono presto appassionato al tema della guerra in Ucraina e, dato il mio stile di editing, presto ho iniziato a fare modifiche piuttosto bold alla voce "Russian invasion of Ukraine", compreso l'annullamento ripetuto di un contenuto rilevante della sezione iniziale, inserito il 16 marzo 2022 da un utente esperto, con più di 40.000 contributi alle spalle. Questo:

Vladimir Putin [...] falsely accused Ukraine of being dominated by Neo-Nazis who persecute the Russian-speaking minority [enfasi mia].

A scanso di equivoci, voglio chiarire che il motivo dei miei annullamenti non era la convinzione che le accuse di Putin fossero fondate, ma una valutazione negativa circa la verificabilità e neutralità di quel contenuto e circa l'opportunità di prendere posizione sulla questione, con wikivoce, nella sezione iniziale dell'articolo1. Dopo i miei annullamenti l'avverbio "falsamente" è stato oggetto di varie discussioni comunitarie (16 marzo, 23 marzo28 marzo, 19 maggio, 16 settembre 2022; da ultimo 13 gennaio 2023), le più rilevanti delle quali sono forse quelle del 23 e 28 marzo 2022, nelle quali chi è curioso può trovare gli argomenti miei e di altri utenti. 

Alla fine, l'avverbio ha raccolto il consenso di quella comunità editoriale. Posso ritenere che sia stata una decisione sbagliata, ma non la descriverei come una forzatura, una imposizione sulla comunità: è stata l'esito di discussioni approfondite e corrette, basate sull'analisi delle fonti, delle policies e delle guidelines della Wikipedia inglese, e su altri argomenti di carattere editoriale. D'altra parte, a nessuno è venuto in mente di chiedere sanzioni contro di me, o anche solo di interrogarmi sulle mie motivazioni recondite; nessuno mi ha accusato di essere un propagandista filorusso o di aver fatto una guerra di modifiche con quei due annullamenti. Il dissenso editoriale è normale e una wikipedia ben funzionate dovrebbe saperlo gestire senza esacerbare i conflitti o soffocare il dibattito.

Su quella voce di solito i miei contributi venivano accolti e, quando una mia modifica è stata stata annullata, la discussione che ne è seguita è stata civile e focalizzata sui contenuti. Per mesi non ho incontrato alcun amministratore sulla Wikipedia inglese, al punto che mi chiedevo se esistessero davvero su quel progetto, dove fossero, che cosa mai facessero nel loro tempo wikipediano. Nelle pagine di discussione intervenivano raramente, sempre da utenti e non da amministratori; sulla voce per lo più si limitavano a correggere la punteggiatura, ad aggiungere qualche wikilink e inezie del genere. A differenza dell'edizione italiana, dove hai sempre un amministratore sul collo che scruta attentamente ogni tua modifica e finanche nel fondo della tua anima, lì nessuno mi conosceva ma tutti mi lasciavano in pace. La sensazione era simile a quella di chi si fosse trasferito da San Piero Patti a New York. Fino a quando rispetti il codice di condotta, non danneggi l'enciclopedia ed è possibile assumere la tua buona fede, gli amministratori non pensano che sia loro compito insegnarti a lavorare. Se vuoi informazioni in proposito, le devi chiedere (come ho fatto più volte, ad esempio qui e qui).

4. Presto mi sono interessato al tema dei crimini di guerra in Ucraina. Oltre a creare alcune voci di cui dirò più avanti, ho lavorato intensamente sulla voce War crimes in the Russian invasion of Ukraine, arrivando a scriverne circa un terzo e ad essere di gran lunga il suo autore principale, con 537 modifiche alla voce e 654 alla pagina di discussione. Voci omologhe sul tema sono oggi presenti su altre ventitré edizioni linguistiche di Wikipedia e sulle dieci maggiori, fuorché su quella in giapponese, quella in farsi e – ahinoi, ovviamente – su quella in italiano. Sull'edizione inglese la voce sui crimini di guerra riceveva ogni giorno migliaia di visite e veniva aggiornata in continuazione. Ancora oggi trovo sorprendente che un neoutente bloccato a infinito su un altro progetto potesse occuparsi con tanta assiduità di un tema così delicato e controverso, partecipando a discussioni molto accese con utenti ben più esperti di me e altrettanto appassionati.

Non vorrei infatti presentare una immagine edulcorata delle relazioni editoriali che si sviluppavano su quelle voci. L'editing era tanto collaborativo quanto conflittuale, anzi, era soprattutto conflittuale. Molte di quelle voci erano in una situazione quasi permanente di edit war più o meno intensa, e parlo di vere edit war, non delle guerre di modifiche in salsa italiana, come le concepisce e sanziona Phyrexian. Per molti aspetti la scrittura delle voci sull'Ucraina era una prosecuzione della guerra con altri mezzi. Le dispute tra utenti erano diffuse e intense, e gli attacchi personali frequenti, non nella forma dell'insulto diretto e volgare ma in quella della denigrazione sistematica e maliziosa delle posizioni e delle finalità della contribuzione ("casting aspersions"). Il consenso precario raggiunto sulle pagine di discussione, se non era sancito formalmente da una richiesta di pareri, veniva tranquillamente ignorato dai dissenzienti. Senza alcuna discussione previa, utenti esperti rimuovevano dalle voci lunghi brani di testo e di fonti, e addirittura intere voci venivano cancellate (come quella sulla tortura in Ucraina) senza passare da una procedura di cancellazione, rimuovendo tutto il testo e trasformandole in redirect. 

Ai miei occhi non c'era dubbio che alcuni utenti si dedicassero, direi senza infingimenti, all'editing nazionalista. E del resto come si potrebbe pretendere che un wikipediano che vive in Ucraina, ha famiglia o proviene da quel paese, editi quelle voci con uno scopo diverso da quello di far conoscere le sofferenze del proprio popolo, difenderne le ragioni, migliorarne l'immagine internazionale? L'invasione russa dell'Ucraina, illegittima dal punto di vista internazionale e catastrofica da quello umanitario, aveva provocato una ondata di indignazione e di solidarietà, soprattutto nell'opinione pubblica più informata dai mass media occidentali, che si rifletteva non solo sui contenuti delle fonti perenni (fonti sulla cui affidabilità vi è un consenso stabile e consolidato nella comunità editoriale) ma anche sugli atteggiamenti degli utenti. Non erano quindi solo gli utenti apertamente nazionalisti o direttamente coinvolti dal conflitto ad avere un punto di vista, un "POV" (point of view) fortemente sentito: tutti quanti, me compreso, editavamo quelle voci sulla spinta di convincimenti e passioni,che su una vicenda come la guerra in Ucraina chiunque necessariamente ha, soprattutto quando trascorre parte significativa del suo tempo libero a leggere notizie sull'Ucraina e a riassumerne il contenuto per renderlo accessibile su Wikipedia. 

Perciò intere pagine di storia russo-ucraina, di politica interna ucraina e anche solo di letteratura e storia medioevale e moderna dell'Europa orientale venivano riscritte da utenti interessati a liberale da ciò che a loro appariva come falsificazione della propaganda sovietica e dell'imperialismo russo. Anche su Wikipedia, come del resto sulle fonti giornalistiche ed accademiche, il conflitto politico e culturale espresso ed esacerbato dalla guerra produceva una tendenza alla reinterpretazione e riscrittura della storia. E produceva anche resistenze contro tale tendenza, prese di posizione da parte di utenti (e fonti) che in tale tendenza scorgevano, se non vere e proprie distorsioni politicamente motivate, atteggiamenti troppo compiacenti verso le necessità del momento e dello schieramento geopolitico di elezione.

5. È quindi necessario, per onestà verso il lettore ma anche per chiarire meglio le vicende che sto per raccontare, che esponga brevemente quali erano le mie posizioni sulla guerra russo-ucraina e sul ruolo di Wikipedia in relazione a tale guerra. 

Da un punto di vista emotivo prima ancora che razionale, per me quel conflitto non era tanto una guerra tra Russia e Ucraina, e nemmeno tra Russia e Nato o tra Russia e Occidente, quanto una guerra tra militari, mercenari, politicanti più o meno nazionalisti e fascisti da una parte, e dall'altra i civili massacrati dai primi: anziani, donne e bambini, ma anche giovani soldati coscritti. Leggendo quotidianamente resoconti dettagliati sulle conseguenze umanitarie della guerra, comprese le fonti non attendibili in senso wikipediano ma nondimeno veraci, come i video e le foto atroci che circolavano su canali Telegram e su altre piattaforme, provavo un senso di orrore e profonda tristezza. Potrei interpretare la cosa in termini psichiatrici: era un modo insalubre di dissipare il mio tempo e le mie energie; del resto Wikipedia si bloccherebbe in poche ore se ogni utente con una malattia mentale entrasse in sciopero. Ma preferisco interpretare il mio impegno in termini etici. Per me era importante che le sofferenze di questa gente venissero riportate sull'enciclopedia in modo completo, accurato e verificabile. Trovavo insopportabile che venissero strumentalizzate per finalità politico-militari, per rafforzare la posizione di una delle parti in conflitto accentuando i crimini di guerra commessi dalla controparte, inventandone di inesistenti o escludendo dall'enciclopedia i crimini di guerra da essa commessi.

Inoltre ero convinto che in tempi di guerra Wikipedia dovesse far circolare la conoscenza di tutti i punti di vista in gioco, compreso quello di russi e filorussi, laddove riportato da fonti attendibili. Sull'enciclopedia già c'erano articoli sulle violazioni di diritti civili, politici e culturali in Ucraina, ad esempio in relazione ai diritti linguistici della minoranza russofona, all'uso della tortura da parte delle autorità civili e militari durante la guerra in Donbass, alla repressione di giornalisti, attivisti per i diritti umani e militanti filorussi, alla libertà della stampa e al pluralismo dei mezzi di informazione. Volevo che quegli articoli non venissero cancellati o annacquati, ma se mai arricchiti di contenuti migliori. Non certo perché quelle informazioni potessero in qualche modo giustificare la violenza che si stava abbattendo sull'Ucraina a causa dell'invasione: essenzialmente quelle informazioni riguardavano crimini subiti dal popolo ucraino, da civili di ogni etnia e convinzione politica, e spesso erano state raccolte e diffuse da coraggiosi attivisti ucraini per i diritti umani. Quelle informazioni non giustificavano la guerra e nemmeno la spiegavano, ma la speranza della fine della guerra passava anche dalla loro conoscenza, dal riconoscimento delle sofferenze inflitte e dalla individuazione, se non dei responsabili, almeno delle vittime.

Subito prima di essere espulso dall'area tematica russo-ucraina, a seguito delle vicende che mi accingo a raccontare, ho avuto modo di riassumere il mio punto di vista in questo commento del 14 gennaio 2023:

Credo che Putin sia un dittatore senza scrupoli a capo di una superpotenza militare e politica in declino. L'invasione dell'Ucraina è un'aggressione illegittima e una catastrofe politica e umanitaria. Non mi piacciono particolarmente nemmeno i nazionalisti ucraini, e in generale qualsiasi tipo di nazionalismo. Rapidi processi di costruzione nazionale all'interno di imperi che crollano e di stati multinazionali che si dissolvono sono destinati a finire male, come si è visto in Jugoslavia. La mia principale speranza per la regione è che la guerra finisca il prima possibile. 

A tale scopo l'enciclopedia non può fare nulla o, nel migliore dei casi, può fare pochissimo. Tuttavia, poiché la sua missione è far circolare la conoscenza, potrebbe indirettamente promuovere la comprensione reciproca tra lettori informati. Questo è il massimo che può fare e questo è, per così dire, il mio POV. Ma ho l'impressione che altri utenti abbiano un POV differente e vogliano che l'enciclopedia susciti innanzitutto indignazione morale e ostilità inconciliabile, che sollevi gli spiriti bellicosi; in tempo di guerra, c'è chi vuole un'enciclopedia guerrafondaia, un'enciclopedia che ci dica che abbiamo sempre ragione e che gli altri hanno totalmente e irrimediabilmente torto, e sono anche malvagi. Ma questa non sarebbe neutralità, sarebbe un'assurdità. Le nostre fonti affidabili sono molto più pluraliste e autocritiche di quanto non le si vorrebbe. Se questo è il ruolo dell'enciclopedia cui si aspira, allora è in contrasto con i nostri pilastri, dalla neutralità al divieto di ricerche originali.


Quanto alla verificabilità, rilevavo come Putin non avesse accusato l'Ucraina di essere "dominata" dai neonazisti. Questa era una semplificazione dei mass media. Come riportato da tutte le fonti che avevano tradotto in inglese il suo messaggio del 24 febbraio 2022 sulla "operazione speciale" in Ucraina (Bloomberg, New York Times e TASS), Putin sul neonazismo aveva detto che "I principali Paesi della NATO sostengono i nazionalisti di estrema destra e i neonazisti in Ucraina", "cercheremo di smilitarizzare e denazificare l'Ucraina" e "i vostri padri, nonni e bisnonni non hanno combattuto gli occupanti nazisti e difeso la nostra comune madrepatria per permettere ai neonazisti di oggi di prendere il potere in Ucraina". Queste secondo me sono dichiarazioni di intenti e giudizi politici – in sostanza Putin dice "la NATO aiuta i neonazisti in Ucraina, che potrebbero prendere il potere, noi intendiamo impedirlo" – che si basano su generalizzazioni molto grossolane ma non semplicemente "false". Si tratta di propaganda, certo, anche mistificatoria, ma non del genere di dichiarazioni di cui abbia senso predicare verità o falsità, come sarebbe invece l'affermazione di fatto "l'Ucraina oggi è dominata dai neonazisti". Queste dichiarazioni alludono agli obiettivi dell'operazione militare – non solo difendere gli interessi della minoranza russofona, ma provocare un vero e proprio cambio di regime a Kiev – e hanno natura espressiva, essendo dirette a inasprire il conflitto e a mobilitare l'opinione pubblica russa; possiamo condividerle o respingerle, ma non qualificare come false in punto di fatto. Del resto non erano del tutto prive di base empirica, dal momento che in Ucraina c'erano neonazisti sul campo e seri motivi per cui i membri della minoranza russa potevano temere di subire discriminazioni. Quanto fossero pericolosi i nazionalisti e i neofascisti in Ucraina, quanta influenza avessero sulla politica di quel paese, quanto dovessero essere preoccupati i russofoni – queste erano questioni su cui persone ragionevoli e informate potevano essere in disaccordo e non c'era nessun errore fattuale che Wikipedia dovesse correggere. A mio parere l'alternativa vero/falso semplificava eccessivamente, essendo tipica della propaganda e controprapaganda di guerra, anziché di una enciclopedia, e il principio della neutralità di Wikipedia sarebbe stato violato se, come si è poi fatto, avessimo assunto la reazione immediata dei media occidentali come fonte affidabile per un giudizio del genere, appropriandocene con "wikivoce". Avremmo invece fatto meglio ad applicare WP:NEWSORG e considerare le varie fonti giornalistiche che avevano parlato della falsità delle dichiarazioni di Putin (New York Times, CBS, CNN, NBC, Wall Street Journal, Politico, ecc.) come generalmente attendibili per i giudizi di fatto, ma non per le opinioni; avrebbero potuto essere usate come fonte attendibile per le opinioni di specialisti, esperti riconosciuti, personalità della politica e della cultura, rappresentanti dei governi, da riportare come tali anziché con "wikivoce", senza attribuzione alla fonte.


Commenti

  1. itawikinostra21/12/23 18:21

    L'impressione di molti è che su temi di attualità internazionale in cui sono in gioco cruciali interessi geopolitici occidentali come le guerre in Ucraina e a Gaza la stampa e il dibattito negli Stati Uniti siano paradossalmente molto più liberi che in Italia, in cui di fatto si assiste quasi esclusivamente a una versione monocorde e alla censura e al discredito delle poche voci discordanti (vedi demonizzazione di Orsini e della Basile, o un premio Pulitzer come Seymour Hersh trattato da rimbambito dai "fact-checkers" con la terza media).
    È un fenomeno che meriterebbe approfondimento e indagine, fatto sta che si ripercuote specularmente su Wikipedia in italiano, sotto il ferreo controllo della redazione degli admins.

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