Attacco personale e sovranità del progetto (WP:ATTACCO Parte 2)

Leviathan, Thomas Hobbes, Immagine del frontespizio

Ho sostenuto che sulla Wikipedia italiana si assiste alla crescita ipertrofica del quinto pilastro, "Non ci sono regole fisse". Chi è ignaro della prassi wikipediana potrebbe ricavarne l'impressione di una comunità anarchica, che si gestisce in piena libertà grazie allo spirito collaborativo (Wikilove), alla buona educazione (Wikiquette) e al buon senso (WP:BS). Purtroppo la realtà è ben diversa. Il buon senso domina incontrastato, sì, ma di solito è il senso del più forte. Quando le regole dovrebbero proteggere l'utente "periferico" – il neofita che si affaccia per la prima volta sul progetto o il wikipediano esperto con una storia di conflitti e blocchi – sono molli e flessibili; quando gli vengono sbattute in testa, sono dure come il ferro. Un esempio importante è la giurisprudenza italowikipediana sulla nozione di "attacco personale" (WP:ATTACCO), tema che ho già toccato con L'ultimo Spritz e che sarà al centro di una serie di articoli di questo blog.

Attacco personale senza persona

In base all'esperienza e raziocinio comuni, si può sostenere che la nozione di attacco personale presupponga una persona: un individuo o gruppo di individui capaci di essere attaccati. La giurisprudenza italiana e, immagino, quella di tutti gli altri paesi toccati dalla tradizione dell'Illuminismo penale e del liberalismo insegna che i fatti di ingiuria, diffamazione, oltraggio, calunnia, minaccia, ecc., si realizzano se la persona offesa è individuata o individuabile: sono reati a "soggetto passivo determinato", come dicono i giuristi. Volendo ampliare la nozione, si potrebbe ammettere che l'attacco personale wikipediano copra anche quelle situazioni in cui a essere offeso non è un individuo determinato ma un insieme indeterminato di persone. Se dico "gli italiani sono mafiosi", ad esempio, gli italiani – e anche chi non è italiano, a dire il vero – potrebbero sentirsi offesi da questa falsa generalizzazione che li riguarda. Ciò vale in generale per l'uso di espressioni offensive rivolte a un soggetto che rappresenta o include una pluralità di persone, e in particolare per qualsiasi locuzione o giudizio razzista, sciovinista, sessista, omofobo, ecc. 

Ma sulla Wikipedia italiana si è tecnicizzata una nozione di attacco personale peculiare, ancora più ampia e, ritengo, incompatibile con il buon senso. Lo stesso progetto si è infatti personificato, diventando come il magnus homo di Hobbes, il Leviatano, l'immagine sovrana e sovrumana dello Stato. In concreto ciò significa che qualsiasi critica a un orientamento editoriale o al modo in cui gli admin esercitano le loro funzioni può essere costruita come un attacco personale a Wikipedia in quanto tale, ai wikipediani tutti o ai loro amministratori; ogni critica può essere punita come "attacco personale senza persona", cioè come attacco contro la grande persona del Progetto, reato di opinione o fatto di lesa maestà. 

Si tratta di un uso repressivo di WP:ATTACCO volto a ostacolare e sanzionare il dissenso editoriale interno alla comunità degli utenti quando raggiunge una soglia che, a giudizio di chi applica la sanzione, è intollerabile. Si tratta anche di un uso discriminatorio di WP:ATTACCO, nel senso che più che i contenuti del messaggio conta chi ne è l'autore: un utente periferico o un utente centrale?

Da un punto di vista concettuale e spesso anche pratico, la differenza tra attacco personale propriamente detto e attacco alla personificazione del progetto è netta: interpretando la critica editoriale come attacco personale a Wikipedia, la comunità dei wikipediani non protegge le utenze che la compongono e le persone che vi stanno dietro. Al contrario, essa crea un rischio per le utenze, che devono stare ben attente a ciò che dicono anche quando non parlano di persone o utenze determinate ma di comportamenti diffusi, orientamenti editoriali, meccanismi di governo di Wikipedia e storture nel suo funzionamento. Questa costruzione di WP:ATTACCO non protegge le singole utenze ma le sottopone a un potere amministrativo volto a difendere o realizzare qualche interesse collettivo come la "stima e fiducia per la comunità" (Euphydryas), il bene dell'"intera comunità di editor in lingua italiana" (Superspritz), il "clima collaborativo", il "Wikilove" e la "Wikiquette" (Gianfranco), che sono equivalenti funzionali di ciò che nei sistemi di diritto penale autoritario è chiamato "difesa sociale", "integrità della comunità nazionale" o, in Cina, "armonia". Così facendo la comunità corre il rischio di imporre a sé stessa un notevole grado di conformismo coercitivo, che può essere dannoso per il dibattito interno e distruttivo di utenze: si consideri che la tabella sulla durata dei blocchi prevede che il primo attacco personale sia di norma sanzionato con una settimana di blocco e il secondo addirittura con il blocco a infinito. 

Questa costruzione dell'attacco personale senza persona ha inoltre effetti gerarchizzanti, perché rafforza il potere editoriale degli utenti centrali e in particolare degli admin, che possono sanzionare questo genere di violazione immediatamente, senza passare attraverso una discussione comunitaria. Se a ciò si aggiunge che, come sappiamo, sulla Wikipedia italiana non esiste WP:INVOLVED, si capisce bene che chi è apertamente in disaccordo con uno o più admin e si impegna a discutere con loro, cammina sui gusci d'uovo.

In alcuni casi la distinzione tra attacco personale e attacco alla personificazione del progetto può essere meno netta e più controversa. Ad esempio, se qualcuno scrivesse che gli admin sono dei frustrati buoni a nulla che trascorrono la vita attaccati al PC e perciò si sfogano sugli utenti, non avrei dubbi che questo è un attacco personale. Se anche l'occasione fosse un conflitto editoriale (l'annullamento di una modifica, una PdC andata male, ecc.), l'intenzione prevalente, se non esclusiva, sarebbe comunque insultare, denigrare, umiliare. Un commento del genere non può essere un contributo utile alla discussione: ferisce le persone, avvelena l'aria, la collaborazione diventa impossibile. Per contro, se qualcuno dicesse che gli amministratori sono prepotenti, aggressivi, maleducati, una casta irresponsabile che si è impadronita del progetto, ecc., sarei dell'idea che la critica si appunti soprattutto sul modo in cui sono esercitate le funzioni amministrative, anziché sulle persone che le esercitano. Almeno nelle intenzioni, chi parla segnala un problema che a suo giudizio andrebbe affrontato: non necessariamente vuole offendere. Perciò, più che un blocco per attacco personale, sarebbe qui opportuno un richiamo alla Wikiquette, al Wikilove e alla WP:BUONA FEDE. Ma capisco che su questo si possano avere idee diverse. Ciò non toglie che in molti casi la distinzione tra attacco personale e attacco alla personificazione del progetto sia del tutto chiara e utile per distinguere situazioni fondamentalmente diverse.

Sebbene sia un episodio minore  anzi, minimo e pressoché irrilevante rispetto a quelli che passerò in rassegna nei miei prossimi post voglio ricordare la prima volta che ho incontrato questa peculiare costruzione di WP:ATTACCO. Nel gennaio 2022, nell'ambito di una discussione sul manuale di stile, avevo criticato una determinata scelta editoriale, peraltro in modo generico e senza volerla mettere di nuovo in discussione. L'admin Pierpao, che qualche mese prima mi aveva bloccato per una settimana per aver censurato il comportamento di un admin nell'ambito di una segnalazione di "utente problematico" (UP) contro di me, aveva replicato che la mia frase "Ma di una cosa sono convinto: [quella scelta editoriale non è stata fatta] per neutralità" era un attacco personale:

E qui non sono tollerati. Su Wikipedia si discute serenamente senza offendere, o denigrare o criticare non costruttivamente o in assenza di fatti, se la tua attitudine è quella di voler imporre la tua verità è ti infastidisci a ricevere un diniego, beh Wikipedia non è il luogo adatto.

Il riferimento all'attacco personale mi era sembrato improprio. Visto che nel commento subito precedente un altro admin, Phyrexian, mi aveva accusato di essere in "malafede", cosa che avrebbe potuto essere interpretata come attacco personale contro di me, immaginavo che qualcuno sarebbe intervenuto per reagire a una concezione dell'attacco personale così sorprendente e difendere il mio diritto a partecipare civilmente alla discussione (si trattava solo del mio secondo commento). Mi sbagliavo, quella concezione non era affatto sorprendente: Pierpao faceva affidamento su una prassi ben consolidata, che poteva sorprendere solo me. Mi lamentai di questi scambi così iniqui nella discussione in corso e nella talk di Phyerxian, e ripetei il concetto sulla mia pagina utente ("dire a un utente che è in "malafede" non è un attacco personale. Su questo c'è un chiaro consenso nella comunità"). Quest'ultimo commento venne annullato dall'admin Hypergio, che applicò un "cartellino giallo" (una minaccia di blocco) sulla mia talk:

Dire che qualcuno è in malafede se questo qualcuno non lo è, è sì un attacco personale. Ma la presunzione di buonafede non è incondizionata e, mi rammarica dirlo, il tuo estremo voler forzare la mano, fregandotene di quello che si chiama consenso, non fa certamente presumere alcuna buonafede nei tuoi confronti.

Una prassi solo italiana?

Non so rispondere a questa domanda: immagino di no, ma non ho informazioni a riguardo. Ritengo però che una rapida comparazione tra la prassi italowikipediana in tema di attacco personale e quella inglese possa essere interessante. 

Su quel progetto, la policy sugli attacchi personali (WP:NPA) ammette che la distinzione tra attacco personale e discussione costruttiva non può essere "oggettiva" ed è "aperta all'interpretazione"; tuttavia, definisce chiaramente l'attacco personale come commento dispregiativo diretto "contro un altro editor o gruppo di editor". Il comportamento di un utente che non si rassegni al fatto di non avere consenso su una data questione e continui perciò a "randellare" la discussione e a non allontanarsi dalla "carcassa del cavallo morto" può essere sanzionato perché "WP:DISRUPTIVE" (editing distruttivo) e WP:POINTY (equivalente a WP:DANNEGGIARE: "Non danneggiare Wikipedia per sostenere una tua opinione"), ma di solito ciò presuppone alcuni avvisi andati a vuoto e una discussione comunitaria (WP:AN/I) o, in certe aree "calde", una discussione tra admin (WP:AE). È raro che questa condotta venga unilateralmente sanzionata dagli admin, i quali comunque, se intendono farlo, oltre a dover essere "non coinvolti" nella discussione, non applicano WP:NPA. 

Lo stesso vale per chi usi Wikipedia come forum di discussione, mezzo di propaganda e promozione o campo di battaglia su cui personalizzare conflitti editoriali e portare avanti battaglie ideologiche. Anche se fatti con apparente buona educazione, evitando attacchi personali, questi comportamenti possono giustificare l'applicazione di sanzioni, che però, a parte casi chiari riconducibili al vandalismo, generalmente sono l'esito di una discussione comunitaria. 

Infine, per quanto riguarda gli attacchi personali veri e propri, essi di solito vengono sanzionati solo se gravi e ripetuti nel tempo, e spesso è necessario che l'offeso si attivi a tale scopo. Difficilmente un admin che si imbatte in un attacco personale interverrà motu proprio, soprattutto se l'episodio è lieve, isolato e si è concluso senza creare strascichi. WP:NPA dice chiaramente che "spesso il modo migliore per rispondere a un attacco personale isolato è ignorarlo" e che gli utenti "sono incoraggiati a trascurare i commenti arrabbiati e maleducati, se è ragionevole farlo". Se una reazione sembra utile o necessaria, allora gli utenti sono invitati a "lasciare un messaggio educato sull'altrui pagina discussione utente", possibilmente scrivendo un commento personalizzato ed evitando l'uso dei template di avviso. Se si tratta di attacchi personali eccezionalmente gravi ("minacce di violenza, minacce di azioni legali e insulti palesemente intolleranti o razzisti [bigoted]") oppure di attacchi personali ricorrenti che non cessano dopo un avviso sulla pagina discussione utente, allora è opportuno che non siano ignorati ma segnalati e discussi a WP:AN/I. 

Da notare che le affermazioni sul comportamento di un utente che siano fatte nei luoghi appropriati, come la sua pagina discussione utente e le pagine di soluzione delle dispute, non sono attacchi personali. Perciò sulla Wikipedia inglese l'admin Pierpao non avrebbe potuto bloccarmi per una settimana per aver detto, nella UP aperta da Ignis su di me, che Ignis si stava comportando "come un vandalo sulla pagina WP Sindrome da alienazione genitoriale" e "come un troll nella discussione ad essa relativa" (io e Ignis eravamo coinvolti in un conflitto editoriale che durava da tre settimane e sui suoi comportamenti poche ore prima avevo aperto una richiesta di pareri). Mi trovavo, infatti, nel luogo giusto per esprimere questo genere di rimostranze in modo veemente (certo avrei potuto esprimerle in modo meno veemente, ma ero esasperato e ancora inesperto). Sulla Wikipedia inglese Pierpao avrebbe dovuto aspettare che si formasse un qualche tipo di consenso nella UP prima di applicare sanzioni; il suo blocco prematuro forse sarebbe stato annullato da un altro admin, evenienza rara ma non rarissima su quel progetto.

Nel complesso credo si possa dire senza paura di errore che la Wikipedia inglese è molto più attenta di quella italiana a garantire la libertà della discussione comunitaria e più prudente e restrittiva, se non apertamente ostile, per quanto riguarda l'applicazione ai conflitti editoriali della policy sugli attacchi personali. È da notare, infine, che le regole che presiedono al funzionamento delle pagine di discussione sono fatte applicare da tutti gli utenti attivi sulla pagina: gli admin hanno un ruolo sussidiario, nel senso che intervengono solo quando gli utenti non riescono a sbrigarsela da soli perché sono fallite le soluzioni meno coercitive. 

Un aneddoto è significativo del diverso funzionamento dei due progetti. Durante la discussione sul Signpost seguita al mio global lock (già menzionato qui), un utente inglese ha detto di voler creare una voce su Alessandro Orsini (cosa che poi ha fatto) just to rub the It admins noses in it, "solo per strofinarci sopra la faccia degli admin italiani", espressione idiomatica volgare che significa "educare umiliando", come si fa con i cani che fanno i loro bisogni dove non dovrebbero. L'admin italiano Pequod ha commentato sconsolato (traduzione mia):

Questo è terribilmente triste... ma non inaspettato. Verrebbe da dire che la comunità di en.wiki è eccessivamente tollerante con questo genere di commenti distruttivi (disruptive) proprio come la comunità di it.wiki in molte occasioni è stata etichettata in modi coloriti (in colours).

Per chi è frustrato dall'approccio disciplinare degli admin italiani, la lettura di quella lunga discussione può essere rinfrescante: gli admin italiani ricevono una notevole quantità di trote in faccia, come raramente capita di vedere. Non sono abituati a essere trattati in modo così diretto, brusco e sgarbato, e se fosse stata accolta la proposta di Actormusicus di spostare la discussione dalle pagine della Wikipedia inglese a quelle della Wikipedia italiana ("Sarete benvenuti come qualsiasi utente di it.wiki"), è possibile che una mezza dozzina di utenti inglesi sarebbero finiti con un blocco a infinito. Come feci notare

"Sarete benvenuti come qualsiasi utente di it.wiki", tradotto dall'italiano significa che vi bloccheranno dopo pochi scambi.

Se qualcuno volesse correggere qualche errore o integrare questa mia comparazione tra le wikipedie italiana e inglese in tema di attacco personale, può farlo qui sotto nei commenti e gliene sarò riconoscente. Ai fini di individuare buone pratiche, sarebbe soprattutto utile se qualche lettore volesse raccontare l'esperienza di wikipedie diverse da quella inglese e dalle dimensioni più simili al progetto italiano. Per quanto mi riguarda, nei prossimi giorni e settimane vorrei pubblicare alcune analisi di vicende wikipediane che illustrano l'uso repressivo e discriminatorio di WP:ATTACCO e i danni che può provocare alla comunità editoriale.

Commenti

  1. Eccotene alcune di vicende che ho già provato a discutere io ma senza successo, scusami se sembrasse spam (voglio rimanere umile)
    A)https://wikipertutti.blogspot.com/2023/11/no-alla-legge-bavaglio.html?m=1
    B)https://wikipertutti.blogspot.com/2023/05/a-me-non-piace-alessandro-orsini.html?m=1 (ma lo sai già)
    C)https://wikipertutti.blogspot.com/2023/05/forse-volare-basso-per-primi-aiuterebbe.html?m=1
    D)https://wikipertutti.blogspot.com/2023/04/avrei-avuto-piu-comprensione-per-questo.html?m=1
    E)https://wikipertutti.blogspot.com/2023/04/richiamare-un-admin-seguire-le-regole-e.html?m=1
    F)https://wikipertutti.blogspot.com/2023/03/anche-oggi-unaltra.html?m=1
    G)https://wikipertutti.blogspot.com/2023/03/ennesimo-blocco-allutente-che-ha-ragione.html?m=1
    H)https://wikipertutti.blogspot.com/2023/03/adesso-dire-che-danneggi-lenciclopedia.html?m=1
    I)https://wikipertutti.blogspot.com/2023/03/e-non-finiscono-qui.html?m=1
    L)https://wikipertutti.blogspot.com/2023/03/unilaterale.html?m=1
    M)https://wikipertutti.blogspot.com/2023/03/come-al-solito-qualcuno-puo-dire-intesi.html?m=1
    N)https://wikipertutti.blogspot.com/2023/03/fossi-in-mario-giordano-anche-se-non-mi.html?m=1
    O)https://wikipertutti.blogspot.com/2023/02/analizziamo-bene-quanto-elencato-da.html?m=1
    P)https://wikipertutti.blogspot.com/2023/01/cercava-di-risolvere-un-problema.html?m=1 (non era attacco ma la sostanza molto simile dato il link a WP:BF dell'admin bloccante)
    Q)https://wikipertutti.blogspot.com/2023/01/quando-leggere-determinate-idee-fa-male.html?m=1
    R)https://wikipertutti.blogspot.com/2023/01/dove-lo-vedi-il-bullismo.html?m=1
    S)https://wikipertutti.blogspot.com/2022/09/commenta-il-contenuto.html?m=1
    T)https://wikipertutti.blogspot.com/2022/07/ancora-sul-capitolo-giovannipen.html?m=1
    U)https://wikipertutti.blogspot.com/2022/06/giovannipen-attacchi-personali-che-non.html?m=1
    V)https://wikipertutti.blogspot.com/2022/09/conversazione-in-cui-un-utente-bloccato.html?m=1
    Z)https://wikipertutti.blogspot.com/2022/06/paroll-ennesimo-utente-sotto-un-blocco.html?m=1
    1)https://wikipertutti.blogspot.com/2022/09/varu1971-ma-quanto-vi-costa-assumere-un.html?m=1
    2)https://wikipertutti.blogspot.com/2022/09/certi-che-questo-non-voleva-essere-un.html?m=1
    3)https://wikipertutti.blogspot.com/2022/09/di-nuovo-sul-ritorno-di-seics.html?m=1

    Alla fine finirà che, semmai qualcuno dovesse citare qualche blogger - commentatori compresi in giudizio per le inchieste o comunque richiedere l'oscuramento dei blog o dei commenti, potremmo avere/essere comunque un esercito pronto a testimoniare in difesa, sei d'accordo? Chiaramente mi auguro che il problema non si ponga neppure

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  2. itawikinostra15/11/23 23:34

    Se ho ben capito, uno degli aspetti di maggior interesse di questo post è la neanche tanto velata allusione (che io condivido in pieno) che esista un implicito e tacito orientamento editoriale sostanzialmente nelle mani degli admin, o meglio di alcuni di loro; peccato che sia un'allusione destinata a sfracellarsi contro il muro (mi si perdoni il gioco di parole) della petitio principii dei princìpi: cioè se su Wikipedia esiste un principio, i suoi admin in quanto ex cathedra lo rispettano per definizione, cioè è impossibile che possano violarlo; a corollario di questo, qualunque messa in discussione dell'aderenza a quel principio qualunque esso sia è apoditticamente rifiutata e l'alludente che volesse insistere in una discussione rischierebbe la solita sequela maltrattamento-avviso-blocco.
    In questo caso il principio che verrebbe richiamato per liquidare l'allusione come inconsistente è non esiste alcuna linea editoriale.
    Lungi da me voler ricorrere qua ad alcuna reductio ad Hitlerum chiaramente del tutto fuori luogo, mi viene però in mente un tragicomico esempio storico che a mio parere costituisce un'ottima similitudine per la disposizione mentale autoreferenziale e del tutto impermeabile alle critiche che aleggia sull'enciclopedia: quando Hitler presentò il memorandum Godesberg per l'annessione dei Sudeti, Chamberlain andò su tutte le furie e protestò sdegnato per quel "volgare ultimatum"; di fronte a quella reazione Hitler, umorista senza volerlo, commentò con pedante e candido stupore: "Ma quale ultimatum? C'è scritto 'memorandum' ! ". E lo stesso in questo caso: "Ma quale orientamento? Non esiste alcuna linea editoriale!"

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    1. Sia detto con rispetto, ma come può essere affidabile una Enciclopedia come Wikipedia dove le voci di diritto vengono redatte da non laureati in legge, quelle di neurologia su malattie rare da non laureati?, e via discorrendo... chi consulta una voce Enciclopedica lo fa per imparare non per essere disimparato; la conclusione è semplice: spammare Wikipedia; solo se la dovesse comprare Elon Musk avrebbe una speranza: ripulendo da tutti quegli amministratori che la tengono imprigionata negli errori e nella inaffidabilita'.
      Così almeno vanno a trovarsi un lavoro manuale nel mondo reale.

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  3. Io ho una Domanda: gli amministratori di wikipedia (non tutti) sostenenti che una voce Enciclopedica dedicata alla meccanica quantistica, o alla neurologia, deve poter essere redatta anche da una persona con la sola terza media/diploma, che patologia hanno sul piano psichiatrico?: perché non si riescono a rendersi conto del "(dis)servizio" che offrono al fruitore della voce così redatta?

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    1. Io ho una domanda: ma quanto si deve essere ignoranti (se non in malafede) per ignorare (o far finta di) che i pilastri non li decidono gli amministratori, ma sono linee guida di chi fondò il progetto nel 2001?

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    2. È quello il problema: alcuni amministratori non sanno interpretare le regole, ché invece devono essere correttamente interpretate facendo ricorso alle regole universali dell'ermenutica: cfr. U. Eco, interpretazione e sovrainterpretazione/i limiti dell'interpretazione, Gadamer Verità e metodo, Alexy tratt. Sull'argomentazione, Mortare garavelli il linguaggio del il legisl. Etc., etc.

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